Il mondo pullula di tesori … quelli materiali come le gemme e altri minerali preziosi, oppure quelli astratti come l’amicizia e l’arte. Esiste però anche qualcosa che racchiude le due cose: una tangibile, la roccia e una psicologica, la passione. Si trova nel Carso triestino, sotto i nostri piedi. E’ il meraviglioso mondo delle grotte. Stalattiti, stalagmiti e altre realizzazioni calcaree create dalla natura creano degli ambienti magici di rara suggestione che illuminati dalle lampade degli speleologi appaiono in tutto il loro millenario splendore.
La Federazione Speleologica Triestina ha voluto con un evento far conoscere il fantastico mondo del sottosuolo . Le grotte del Carso: tesori da svelare è stato proprio il titolo della manifestazione che si è svolta al palazzo del Ferdinandeo dall’ 8 all’11 Novembre. Prologo dei quattro giorni di tavole rotonde, proiezioni, filmati, dibattiti ed escursioni guidate è stata la realizzazione di un opuscolo informativo, nato durante il congresso Nazionale di Speleologia svoltosi a Trieste la scorsa primavera, sviluppatosi grazie al lavoro di ricerca sul territorio per individuare dei portatori di interesse coinvolgibili nel progetto da Edgardo Mauri, e sviluppato dai nove gruppi appartenenti alla Federazione Speleologica Triestina.
La guida ha lo scopo di dare agli insegnanti la possibilità di scegliere le visite guidate che più ritengono idonee alle specifiche esigenze didattiche delle classi nelle quali svolgono la loro opera formativa. Tale prontuario vuole proprio essere una vetrina per incuriosire o per far conoscere a chi ama la natura, la storia e le tradizioni del nostro Carso. Sentieri sotto, suolo e sottosuolo, tradizioni e cultura, ambiente e agricoltura e acqua sono i paragrafi che racchiudono le realtà proposte.
A coronamento di quest’opera ci sono state le quattro giornate del Ferdinandeo. Questa a voluto essere una vetrina proposta a tutti coloro che non conoscono la speleologia e che, in qualche modo, hanno la voglia e la curiosità di avvicinarsi a quel meraviglioso mondo delle grotte che fa parte integrante del nostro territorio, della nostra cultura e che ha dato i natali ad alcuni dei più vecchi gruppi speleologici al mondo. Cardine della manifestazione sono state le spettacolari proiezioni di fotografie in 3D ” Terra a cuore aperto”, realizzate dall’associazione La Salle che raccoglie attorno ad Antonio Danieli i migliori fotografi in 3D del mondo. Questo gruppo, con la stessa filosofia del nostro evento vuole promuovere e portare a conoscenza della popolazione le meraviglie del sottosuolo inviando contemporaneamente dei messaggi per la salvaguardia e la protezione delle grotte. Veramente affascinanti queste immagini che danno la magica sensazione di essere veramente all’interno della grotta e di poter quasi toccare i gioielli in essa contenuti.
Al Ferdinandeo era presente inoltre una mostra fotografica realizzata da speleologi dei gruppi grotte Triestini, dei filmati a tema, un capannone dove i vari portatori di interesse presentavano i loro materiali, una struttura esterna per provare la tecnica speleologica sia su corda che su scala, la paretina di arrampicata, e “l’anaconda”, simpatica struttura artificiale realizzata dal gruppo grotte Geo Cai di Bassano, che con 60 metri di sviluppo fa provare la sensazione di essere all’interno di una vera grotta con passaggi bassi, strettoie, ecc.. Sabato e domenica infine sono state organizzate delle escursioni guidate in alcune delle più suggestive cavità del Carso. Il tutto si è concluso con la gara di risalita su corda e dalla festa conclusiva con le tipiche prelibatezze Triestine.
Fabrizio Viezzoli