Si è conclusa con grande successo e partecipazione la due giorni di commemorazione a 100 anni della tragedia che ha colpito la grotta della Marna, poi chiamato abisso Bertarelli in onore del presidente del Touring Club Italiano ,ed oggi Jama kod Raspora, nell’attuale repubblica di Croazia, che ai tempi ha avuto una grossissima risonanza mediatica prima per essere diventata la grotta più profonda del mondo, ma immediatamente dopo protagonista della tragedia che ha visto la morte di due giovani del vicino paese di Raspor a seguito dell’improvvisa ondata di piena avvenuta nella notte del 24 agosto 1924 e che ha visto la morte di Biagio e Carlo Bozic due giovani operai assoldati per aiutare durante l’esplorazione.
L’abisso e’ stato scoperto in maniera fortuita dalla Commissione Grotte Eugenio Boegan della Societa’ Alpina Delle Giulie il 16 aprile 1922 quando, di ritorno da esplorazioni in altra zona della Ciceria, l’automezzo militare utilizzato ai tempi per i trasporti, si ruppe in prossimità del paese di Raspo, oggi Raspor e mise in conoscenza gli esploratori di questo enorme portale che dava accesso alla cavità. Le seguenti esplorazioni hanno portato a una visita nella parte iniziale, facendo il primo rilievo e siglando il numero 602 del catasto regionale delle grotte.
La grotta è stata poi oggetto di attenzioni da parte del Gruppo Grotte dell’Associazione XXX Ottobre suscitando le prime “incomprensioni“ tra i due fortissimi gruppi speleologici triestini. Le esplorazioni tra luglio e settembre del 1924 hanno portato alla profondità di 340 mt.
A novembre dello stesso anno la Commissione Grotte si reca nuovamente nella cavità portandola alla profondità di 410 m superando cosi’ i 317 m dell’abisso di Trebiciano che deteneva il record mondiale e facendola diventare la grotta più profonda del mondo, fatto che ha dato un eco mediatico importantissimo non solo a Trieste ma in tutta Italia.
Le successive esplorazioni del 24 agosto 1925 hanno incrementato la profondità della grotta a -450 m soffermandosi davanti a un sifone. Nella stessa giornata il destino ha poi voluto che l’allora abisso Bertarelli diventasse tristemente famoso per l’improvvisa ondata di piena susseguente a quelle che oggi chiameremo “bomba d’acqua“ ed è forse stato il primo evento speleologico che ha colpito l’opinione pubblica, avendo una grossa risonanza prima per la tragedia in se e poi per l’imponente ed encomiabile opera di soccorso messa in atto dalle due fortissime associazioni speleologiche dell’epoca che nell’occasione si sono strette la mano, lasciando da parte ogni diatriba del passato per soccorrere i malcapitati esploratori intrappolati nella cavita’ dalla forza dell’acqua. Tra i tanti nomi presenti, voglio ricordare quello del futuro e famosissimo alpinista Emilio Comici che ai tempi era in forza al gruppo grotte dell’ Associazione XXX Ottobre e che fu tra i primi a scendere l’enorme pozzo da 130 mt invaso dall’acqua.
Il 23 agosto scorso proprio presso l’ingresso della grotta si e’ tenuta una piccola cerimonia con la posa di una targa in ricordo dei due malcapitati giovani; presente l’attuale sindaco del Comune di Raspor e una nutrita rappresentanza di speleologi della Federazione Speleologica Croata, della Commissione Grotte Eugenio Boegan e del gruppo grotte dell’ Associazione XXX Ottobre.
Il giorno seguente presso la Grotta di Baredine nei pressi di Parenzo è stata inaugurata una mostra che ripercorre non solo i fatti passati e le prime esplorazioni, ma anche le successive scoperte che hanno incrementato in maniera importante profondità e sviluppo della grotta.
Fabrizio Viezzoli