at128Nel Supramonte la grotta Sullidu de Arzane

Immagina una grotta; immaginala con una bella architettura:
saloni ampi e alti, frane con massi ciclopici, facile e senza passaggi di particolare tecnicità; aggiungi le concrezioni più belle e spettacolari che tu riesca ad immaginare e applicale in  maniera casuale, ma con gusto, alla grotta della tua fantasia: vele alte decine di metri,  cannule, dischi, colonne, laghetti, pozze, spettacolari colate multicolore, pisoliti e ricopri il  tutto con candide infiorescenze di cristalli di calcite. Ora esagera nelle quantità, quasi a  lasciare poco spazio alla progressione. Fatto? Bene… allora sappi che molto probabilmente Sullidu de Arzane è molto più di quanto tu possa solo immaginare. Antonio… estasiato

È  con queste parole che uno dei nostri amici del CAI di Cagliari descrive questa fantastica  grotta nel nuorese ed è con questa presentazione che, approfittando di una vacanza in  terra sarda, accettiamo ben volentieri l’invito ad esplorarla. Il ritrovamento della cavità  risale a gennaio di quest’anno durante una delle battute di zona invernali dove, complice la  differenza di temperatura tra l’esterno e le grotte, le stesse respirano con un soffio caldo  di vapore per cui risulta più facile l’individuazione degli ingressi. La zona è il  Supramonte Sardo e più precisamente il versante sinistro (orografico) del rio Flumineddu, appartenente al territorio di Orgosolo, cittadina nota ai più per i murales che ne adornano  i muri delle case. Questo territorio si estende per oltre 3360 ettari, la superficie è  profondamente modellata dal processo carsico. Percorrendolo si capisce la sua natura selvatggia e quasi incontaminata, dove l’antropizzazione si riduce a qualche carrareccia. Si  incontrano profonde gole, grotte, gli spettacolari tacchi calcarei di Monte San Govanni  (1316 m) e Monte Fumai. Si incontrano doline, la più importante delle quali, quella di “Su  Sielhone”, ha un diametro di 500 m, pareti in verticale di circa 150 m e che nel 1989 è stata  dichiarata “Monumento Naturale” dalla Regione Sardegna. Nel versante orientale,  lungo il percorso del rio Flumineddu, i calcarei finiscono bruscamente in un canyon lungo  22 km. Nella parte finale ha origine la “Gola di Gorroppu”, una delle più grandi d’Europa, che ha al suo interno pareti in verticale alte 400 m. Nel Supramonte di Orgosolo esiste  ancora uno degli ultimi lembi di “Foresta Primaria” presenti in Europa e anche per questo  presenta una particolare ricchezza dal punto di vista floristico; infatti oltre a piante  arboree spontanee quali Leccio, Tasso, Fillirea, Ginepro, Agrifoglio, esso risulta  particolarmente ricco di piante arbustive ed erbacee tra cui alcune risultano essere  endemiche. Tra queste ricordiamo il Ribes multiflorum, l’Ephedra nebrodensis, il Thimus  herba barona, il Buplerum fruticosum, l’Elicrisium microphillum, il Prunus prostata, la  Peonia mascula, l’Alissum tavolarae, la Ramnhus alpina, l’Aquilegia barbaricina, il  Cerastium supramontanum. Per quanto riguarda la fauna vi è la presenza del muflone, del  cinghiale, della martora, del gatto selvatico e del ghiro sardo. Le pareti rocciose risultano  essere l’habitat ideale di numerosi rapaci, tra cui l’aquila reale, l’astore, lo sparviero, il  falco pellegrino, il gheppio, la poiana. Per quanto riguarda la geologia della zona siamo in  prevalenza di dolomia che ogni tanto, specie negli strati più profondi, si alterna con  qualche blocco di calcare. La cavità di Sulidu ’e Arzane si sviluppa in un blocco di calcare  fin dagli strati più esterni. La grotta è impostata su una diaclasi che dagli strati più  profondi affiora fino alla superficie. L’andamento della grotta segue sempre questa grossa diaclasi che come spesso accade a queste formazioni, ha avuto una serie di crolli e  successivi concrezionamenti che hanno dato origine a diversi ambienti. La grotta ha quindi  un andamento obliquo/verticale e scende fino a circa un centinaio di metri  attraverso une serie di terrazzamenti, come una montagna cinese. Ricchissimi e particolari  sono le concrezioni con forme e colori che ben raramente si ha l’occasione di  ammirare specie con questa qualità, purezza e concentrazione. Gruppo Grotte