N.O.F. A SELLA NEVEA: UN WEEKEND DI SPORT IN ALTA QUOTA PER ESPERTI ED ASPIRANTI MONTANARI. L’ESPERIENZA DEI VOLONTARI DEI GRUPPI SPELEOLOGICI DI TRIESTE.
Un fine settimana carico di energia ed emozioni quello del 21-22-23 Luglio durante il N.O.F. “Nevee Outdoor Festival”, una manifestazione organizzata da giovani appassionati degli sport estremi “outdoor”. Lo scopo di questa manifestazione è quello di divulgare la cultura dell’attività all’aperto ed in montagna, cogliendo l’occasione per far conoscere le bellezze naturali che offre la nostra regione. Seconda edizione del festival, anche questo anno è stata scelta come sede Sella Nevea, località montana del Parco Nazionale delle Alpi Giulie, nota per i suoi incredibili panorami, tra l’altopiano del Montasio ed il Monte Canin, ed anche per le svariate possibilità che offre a chiunque voglia cimentarsi in attività di montagna in qualsiasi stagione dell’anno. Cuore della manifestazione è il Rifugio Gilberti, situato alla fine della cabinovia che dalla sella porta a quota 1850 metri dove si apre la famosa Conca Prevala e spicca il cocuzzolo del Monte Bila Pec. Ed è proprio qui che sono stati allestiti i percorsi e le vie per le varie attività sportive che hanno trasformato il comprensorio sciistico del Monte Canin in un vero “Luna park” per montanari.
I turisti, esperti e non, adulti ma anche bambini, che hanno partecipato al festival hanno potuto così sbizzarrirsi (ed anche provare per la prima volta) nelle pratiche sportive che 
Grande successo di questa edizione sono stati i percorsi speleologici allestiti ed organizzati dagli istruttori della “Commissione Grotte Eugenio Boegan”, supportati dall’ausilio dei giovani volontari dei gruppi speleo di Trieste tra cui la XXX Ottobre il San Giusto.

La gestione del festival e l’allestimento delle vie attrezzate ha richiesto il massimo impegno da parte degli organizzatori, dal momento che si è deciso di ampliare la manifestazione e definire più attività con diversi livelli per poter permettere a chiunque di affrontare il percorso più adatto alle proprie capacità. “Anche quest’anno il N.O.F. è riuscito molto bene” affermano soddisfatti Alberto e Davide del Gruppo Grotte della XXX e due dei componenti speleo principali del corpo organizzativo del N.O.F: “è stato bello e divertente 
Ad assistere, vestire, controllare ed anche portare la gente lungo i percorsi speleo c’erano gli istruttori della C.G.E.B e i soci dei gruppi speleologici del CAI XXX Ottobre e del Gruppo speleologico San Giusto tutti di Trieste. “Aver contribuito alla gestione dei percorsi speleologici ed aiutare le persone ad affrontare le discese e le vie in sotterraneo, oltre ad esser stato un gran piacere, ci ha dato anche davvero tanta soddisfazione”, raccontano. “Vedere così tanta gente carica di entusiasmo nell’affrontare qualcosa che per noi appare quasi banale ma che per loro è un gran “salto” ci fa credere che la speleologia è un attività che può davvero piacere a tutti afferma Filippo. “Tra le cose che più affascinava i turisti è stato l’aspetto tecnico-strumentale con cui affrontare delle vie verticale con tecniche speleologiche, cioè imbrago, il discensore, il croll le maniglie ecc… i vari nodi e manovre per scendere e salire in corda. Quindi oltre alla pura attività fisica è proprio l’aspetto tecnico che incuriosiva molte persone viste anche le molte domande che facevano a cui non vedevamo l’ora di rispondere” parla con soddisfazione Marco. “Ma fare speleologia non è soltanto fare sali scendi in corda o il giro sotto terra, è anche “scienza”, è come tutte le scienze, è sempre una nuova scoperta. Poter trasmettere questo ai turisti gli ha fatto capire che andare in grotta non è solo sport ma anche cultura del proprio territorio: è come fare un tuffo nel passato, vedere capire ed immaginare i processi che han creato queste vie sotterranee e che ci regalano ambienti mozzafiato” afferma Andrea. “La cosa che più mi ha lasciato a bocca aperta è stato vedere come i bambini affrontavano la discesa con così tanta serenità e divertimento. Ok erano ben assicurati, ma comunque parliamo di una parete di 5 metri che per loro è come un salto su un burrone, eppure non vedevano l’ora di scendere ed andare ad infilarsi nel meandro sotterraneo. Quanta gioia nei loro occhi e quanta preoccupazione invece nei loro genitori” racconta divertita Sofia “forse perché temono di avere dei futuri speleologi in famiglia”. “è stato faticoso ma contemporaneamente rilassante” ci dice Enrico. “Alla fine abbiamo passato un meraviglioso weekend con amici e gente che condivide la stessa passione di stare all’aperto, in montagna e all’aria fresca. Aver dato una mano, sicuramente oltre ad aver divulgato la cultura speleologica, ci ha dato anche la possibilità di farci conoscere ulteriormente come gruppo speleo e portar in giro il nome della XXX Ottobre”. “Ovviamente non abbiamo solo fatto assistenza, a rotazione ci davamo i turni e anche noi andavamo in giro un po’ a divertirci, chi anche ad arrampicare e chi a farsi un trekking. Il pozzo da 40 metri con ”atterraggio” sul ghiaccio era spettacolare, tanto che l’ho fatto 3 volte, mi sentivo come un bambino al parco giochi, ma penso fosse anche questo un po’ lo spirito del festival” dice Andrea.
Troppo poco è durata la manifestazione secondo i turisti e organizzatori, che, se pur 
Andrea Franco