La prima grotta, con armi resinati, si trova vicino all’abitato di Gabrovizza; sembra quindi facile da raggiungere, almeno così lasciano immaginare le immagini satellitari, ma una volta sul campo la ricerca dell’ingresso non avviene in maniera così agevole. Siamo in due (Luca ed io) nella calda mattinata del 18 luglio che, dopo aver cambiato gli abiti, con i soliti maledetti sacchi con le corde da 120 metri ci avventuriamo alla ricerca dell’ingresso. Potete immaginare la gioia di camminare per una mezz’ora sotto il sole di Gabrovizza con le sottotute, le tute, gli stivali di gomma e tutta l’attrezzatura. Bloccati nella nostra ricerca da una rete di recinzione che ci sbarra il passaggio, grondanti di sudore ci decidiamo a chiedere informazioni (ebbene sì, abbiamo dovuto mettere da parte l’orgoglio maschile) ad alcuni paesani che stavano eseguendo dei lavori di muratura nel giardino. Le risposte sono state alquanto esilaranti: uno ci ha gentilmente risposto che aveva effettivamente sentito parlare di una grotta nei dintorni il cui nome gli sembrava fosse “grotta gigante”, l’altro ci ha genericamente indicato di provare dietro la casa di Igor… peccato che noi Igor non sapessimo chi fosse, nè tanto meno dove abitasse. Come dice il detto “chi fa da sè fa per tre”, dopo aver consultato nuovamente Maps, finalmente individuiamo il punto in cui è più opportuno parcheggiare e individuiamo un sentiero che dovrebbe portarci nei pressi della grotta. Questa volta decidiamo di provare senza l’attrezzatura e i sacchi ed effettivamente in 10 minuti di facile sentiero siamo all’ingresso della Berlova. Ritornati alla macchina e preso tutto il necessario, ci ritroviamo all’apertura che è praticamente mezzogiorno. Chissà quanto ci metteremo per la visita? In realtà in neanche mezz’ora siamo sul fondo di questa grotta che ha uno sviluppo praticamente verticale, caratterizzato da una rigogliosa vegetazione nella prima parte e da un breve pozzo laterale che si apre alla fine della verticale iniziale.
Brevissima sosta osservando i resti di un animale caduto nella grotta e poi pronti per la risalita che invece ha richiesto un po’ più di tempo della discesa considerato il bel pozzo di circa 80 m da risalire per guadagnare l’uscita.

Paolo R.