Questa volta le aspettative sono davvero alte, viste le dimensioni degli ambienti trovati e, soprattutto, visto che siamo fermi su un pozzone stimato 130 m! Il piatto ricco attira tanti amici da ogni gruppo: oltre ai “soliti” affezionati si aggiungono Giannetti, Giusto e persino Pino, il fratello di Beccuccio, venuto su da Ancona per non perdersi l’esplorazione. Siamo in otto, dunque: un record! Tutti ansiosi di scoprire come andrà avanti questa grotta che sta regalando più che mai.

Tocca a Davide l’onore di scendere per primo. Qualche comodo frazionamento su una roccia impeccabile e in breve è sul fondo. Chiude. Nessuna sorpresa, quando mai in Papé Satàn la prosecuzione si è trovata sul fondo? Confidiamo nelle grandi finestre che si aprono in direzione della faglia, che si sono spesso rivelate la soluzione giusta. Mi infilo io in quella più bassa, pochi metri sopra il fondo. È piuttosto stretta e scomoda, non sembra promettente. Oltre allarga un po’, ma non trovo i grandi ambienti che speravo. Ci sarebbe ancora una risalitina da fare, ma sono certo che troveremo di meglio sopra.

Tutti su, quindi, una trentina di metri più in alto, e a Beccuccio gli ordegni per attrezzare il prossimo traverso. Comodo tra l’altro, con una bella cengia che permette quasi di camminare. Peccato non porti da nessuna parte. O meglio, si scende un pozzetto di dimensione modesta che intercetta un meandrino in salita il quale, dopo alcuni contorsionismi, muore in una frana poco amichevole: meglio lasciar stare. Andiamo a vedere ancora più in alto, ma la situazione è analoga. Ormai ci siamo giocati le carte migliori, ma sembrano ancora insufficienti…

Mi sa che dovremo tornare giù e controllare meglio la prima finestra, procedendo con la risalita che avevo lasciato a metà. Detto fatto, per facili roccette arrampico ad una sella, oltre la quale un ambiente più largo ci rincuora. Questa volta è Pino ad attrezzare la calata mentre noialtri rimaniamo in trepidante attesa. “Niente: solo fessure impraticabili.” Questo l’amaro responso dal fondo del pozzo.

Non c’è tempo per controllare altro questa volta. La delusione è grande per tutti e non ci rimangono molti “piani B”. Non resta che tornare un’altra volta a mente fresca e cercare in maniera più sistematica. Ma cosa? Dove? Risalite? Frana? Non so, le idee scarseggiano e ho tanta paura che la storia sia impietosamente finita.

Alberto Dal Maso (Kraft)

27/08/2016